Ottone Rosai, Nudo di ragazzo
a cura di Redazione, il 08/01/2008
Per iniziativa della Provincia di Firenze, nelle sale di Palazzo Medici Riccardi a Firenze dal 27 gennaio al 2 aprile 2008, sarà organizzata una mostra dedicata all’opera di Ottone Rosai (Firenze 1895 - Ivrea 1957) a 50 anni dalla scomparsa. Un percorso espositivo di 50 dipinti provenienti da raccolte pubbliche e private, si raccontano l’attività di Rosai dagli anni ’10 agli anni ’50.
Una scelta fra lavori di grande reputazione che consente, in modo sintetico, di avere un panorama del suo linguaggio, tra i più significativi nella cultura figurativa toscana del ’900 che ha avuto ampio spazio nella considerazione critica e nella storia del nostro Paese. Soggetti che propongono varie occasioni di immagine: nudi, ritratti, monumenti, strade, interni, nature morte, interpretati con una pittura che ha mantenuto ampi raccordi con il nostro tempo, e che ancora ha molto da comunicare nei termini di una rappresentazione appassionata, di grande energia espressiva e carica umana. L’insieme di paesaggi e figure maschili consentono nuove riletture della complessa personalità dell’artista fiorentino.
Vengono esposte opere poco conosciute e alcune celeberrime che spiccano sul piano non solo nazionale: “L’uomo della panchina” del 1930, il “Ritratto del padre” e “Via Toscanella” del 1922, “Vallesina” dipinta nel 1916 quando Rosai era sul fronte nella Grande Guerra, un ‘opera che è stata di proprietà di Vittorio De Sica. E poi un gruppo di drammatici corpi plastici: “Nudo disteso”, 1947, “Atleta” 1948, “Nudo di ragazzo” 1950, campioni di una monumentale figuratività che bastano a collocare Rosai al vertice delle arti del XX secolo.
Il catalogo, delle Edizioni Pananti di Firenze, offre lo studio approfondito di ogni dipinto, una rilettura aggiornata sui caratteri salienti dell’opera rosaiana e un’antologia di interventi critici, letterari e di testimonianze che seguono la progressione stilistica ed esistenziale dell’autore. Documenti, lettere, disegni saranno corredo utile alla conoscenza del pittore specie per le generazioni più giovani.
Curatori dell’esposizione sono il critico Luigi Cavallo e Piero Pananti, con la collaborazione di Franco Farsetti e Frediano Farsetti. Un convegno di studi, organizzato nell’ambito della mostra, sarà poi organizzato ai primi del febbraio 2008 per dare nuovo impulso agli studi su “Rosai uomo e artista”.