Walter Lazzaro, "Nudo"
a cura di Redazione, il 09/03/2008
In concomitanza con la pubblicazione del volume “Walter Lazzaro: Raccolta dei disegni”, edito da Giorgio Mondadori, alla Galleria Lazzaro by Corsi di Milano sono esposti per la prima volta (fino al 6 aprile) alcuni dei disegni più significativi che il Maestro ha realizzato.
Disegnare, per Lazzaro non è mai stata un’attività minore bensì parallela a quella pittorica. Con una differenza: l’immediatezza. Nulla, nemmeno la parola sa trasmettere con tanta rapidità ed essenzialità il pensiero o l’immagine che si desidera comunicare.
Lazzaro disegnava ovunque e su qualunque supporto e senza uno stile univoco. Per questo motivo sia la monografia che la mostra sono suddivise per argomenti: figure, ritratti, autoritratti, nudi, paesaggi, animali, opere sacre, rispettandone però l’ordine cronologico. Racconti, sensazioni, emozioni in presa diretta di momenti di vita.
Un excursus che inizia con il primo disegno realizzato dall’Artista a soli sette anni per transitare attraverso il segno giovanile e raggiungere quello della piena maturità. Con risultati inaspettati e sorprendenti ed effetti cromatici inusuali che uniscono la sanguigna al carboncino, la matita al pastello, la penna all’acquarello.
Un lascito importante quello di Lazzaro, che ancora comunica spontaneità e freschezza del suo sentire e che attualizza l’espressione di Michelangelo che definisce il disegno “l’impronta del cuore”.
Il corpus dei disegni di Walter Lazzaro rappresenta ancora un campo quasi totalmente inesplorato della sua attività, benché l’intera produzione sia consistente e copra praticamente l’intera vita professionale. Non si tratta, quindi, di una occupazione marginale o sporadica, ma un punto di riferimento imprescindibile per ricostruire la strada assolutamente personale percorsa da Lazzaro.
Il disegno diventa, per Lazzaro, un mezzo per registrare i suoi pensieri, le sue osservazioni e le sue emozioni. “Appunti” per la memoria, a volte completati in un secondo momento.
Lazzaro disegnava ovunque si trovasse, sui supporti più disparati, spesso quelli che aveva a portata di mano (interni di buste, biglietti di treno, cartoline postali) e con stili assolutamente differenti.
Per Lazzaro il disegno è una riproduzione della forma degli oggetti e degli esseri viventi, il disegno è figura; padrone di tutte le tecniche, Walter Lazzaro individua in modi diversi le linee caratteristiche, coglie le sfumature coloristiche di luce e di ombra, cerca di rendere la plasticità di un corpo o l’espressività di un volto, senza mai togliere alla figura il ruolo di protagonista.