La locandina dell'evento
a cura di Valentina Redditi, il 13/02/2009
Nel celebrare il centenario della fondazione del movimento futurista, i primi due piani del Museo d’Arte di Lugano ospiteranno (inaugurazione sabato 14 febbraio 2009), la mostra “La dinamo futurista. Omaggio a Umberto Boccioni”, artista che fu uno dei protagonisti del futurismo, contribuendo più di altri alla sua nascita e al suo sviluppo.
In contemporanea, accolta al terzo piano del prestigioso spazio espositivo elvetico, prenderà il via la mostra dal titolo Primo Conti - Disegni per Harriet Quien, “La donna che venne dal mare”, 1912-1925, dedicata alla produzione giovanile del futurista fiorentino Primo Conti, sodale di Boccioni.
Nell’ambito della mostra dedicata a Boccioni - cui farà seguito una tappa della stessa in Calabria - sono per la prima volta messi in dialogo due importanti nuclei dell’artista: le opere su carta di proprietà dello Stato italiano conservate alla Galleria Nazionale di Cosenza in Calabria, regione nativa di Boccioni, e le opere prefuturiste presenti nella Collezione della Città di Lugano.
Quest’ultima raccoglie 21 opere realizzate dall’artista tra il 1903 e il 1909 provenienti dalla raccolta d’arte dello stampatore Gabriele Chiattone donata alla Città di Lugano nel 1961. Un numero importante di queste opere è stato presentato in occasione della mostra “Boccioni prefuturista” tenutasi al Museo Nazionale di Reggio Calabria nel 1983 mentre il nucleo nella sua totalità alla mostra “Opere d’arte della Città di Lugano. Donazione Chiattone” presso il Museo Civico di Belle Arti di Lugano nel 2006-2007.
La Galleria Nazionale di Cosenza conserva una serie di opere su carta già appartenute ad una delle più prestigiose collezioni americane, quella di Lydia e Harry Winston, successivamente acquistate da Carlo F. Bilotti e infine confluite nella collezione della Galleria Nazionale di Cosenza nel 1996. L’insieme è costituito da 60 fogli con 85 disegni di periodi diversi, relativi al periodo della formazione, all’esperienza prefuturista e con alcuni significativi fogli del periodo futurista.
Il fondo è stato studiato e presentato al pubblico in occasione della mostra “Umberto Boccioni. Una raccolta di disegni e incisioni” presso il Museo d’Arte dell’Otto e Novecento di Rende nel 2008.
L’impostazione dell’esposizione, curata da Tonino Sicoli e Cristina Sonderegger, ha una valenza innanzitutto filologica, di messa in dialogo dei due nuclei boccioniani a cui saranno integrati una serie di complementi provenienti da altre collezioni pubbliche e private svizzere e italiane pertinenti alle opere presenti nell’istituzione ticinese e in quella cosentina.
Di particolare interesse sono gli accostamenti inediti in mostra di alcuni studi preparatori con le relative esecuzioni ad olio come nel caso ad esempio di “Contadini al lavoro e Campagna lombarda”.
L’obiettivo, oltre a quello di proporre un percorso attraverso l’opera di Boccioni dai primi anni del Novecento fino alle prove del 1915 – ovvero dal divisionismo di impronta naturalistica, attraverso il simbolismo e il futurismo, fino alle ultime prove di impostazione cézanniana – è quello di valorizzare le opere delle due collezioni pubbliche mediante l’accostamento di olii, disegni e grafiche evidenziando alcune procedure creative e illustrandone le tappe più significative.
Accompagna la mostra un catalogo edito da Silvana Editoriale con contributi critici dei curatori, di Maurizio Calvesi e l’illustrazione a colori di tutte le opere in mostra.
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