a cura di Redazione, il 03/10/2011
Il laboratorio di Dolomiti Contemporanee è ben attivo, lanciato. Sass Muss, come cittadella e fabbrica dell'arte, è nata lo scorso 30 luglio. Prima, il peso silenzioso di questo luogo fantasma schiacciava le pietre al sole, rosolandovi sopra i rospi, in un tempo fossile. Ora lo spazio si muove, rifluisce il tempo. Nel mese di agosto, questo sito da vent'anni dimenticato è tornato in vita. I visitatori sono stati, nel solo mese di agosto, oltre 4.500. Un luogo aperto, in cui gli artisti vivono si muovono esplorano e operano, tra crode torrenti e giungle, e dove si sta creando un sistema, la rete del produttivo artistico (gli artisti stessi) con le industrie e aziende locali (produzione dei lavori, materiali e lavorazioni).
Così, il campus di Sass Muss somiglia ora ad una fucina, concreta/sospesa. Con una temporalità propria, caratteristica, di volta in volta (o simultaneamente) spaesante e pacificante (la metafisica del luogo liberato, l'estensione dello spazio che si traduce, come un'ombra proiettata, in dilatazione temporale).
Così, sono stati prodotte le opere del secondo ciclo espositivo, visibili fino al prossimo 16 ottobre 2011. Quattro nuove mostre, Contractions, a cura di Daniele Capra; DC Pulse 2, a cura di Gianluca D'Incà Levis; Azimut, a cura di Alice Ginaldi; DolomitenHof Resort, a cura di Francesco Urbano e Francesco Ragazzi. Oltre al Padiglione Ics, a cura di Alberto Zanchetta, un altro piccolo generatore di discontinuità temporale che ha liberato le proprie rosse tracce.
Federico Baronello, Elisa Bertaglia, Francesco Bertelè, Ludovico Bomben, Manuele Cerutti, Luca Chiusura, Cristian Chironi, Nemanja Cvijanovic, Alessandro Dal Pont, Giovanni De Donà, Andrea Di Marco, Nicola Genovese, Dimitri Giannina, Paolo Gonzato, Antonio Guiotto, Emanuele Kabu, Minji Kim, Jacopo Mazzonelli, Rachele Maistrello, Federica Menin, Giovanni Morbin, Cristina Pancini, Laura Pugno, Alessandro Pavone, Daniele Pezzi, Michelangelo Penso, Fabrizio Prevedello, Roberto Pugliese, Giacomo Roccon, Alberto Scodro, Priscilla Tea, Mario Tomè, Bianco Valente, Eugenia Vanni, Giuseppe Vigolo, Davide Zucco.